mercoledì 27 gennaio 2010

“Famiglie, io vi odio!” gridava André Gide alle soglie del XX secolo, denunciando l’ipocrisia e gli odi che avvelenavano quell’istituzione da sempre considerata il rifugio affettivo di ogni essere umano.
Molto tempo è trascorso, ma la situazione non è certo cambiata. La cultura attuale muta vertiginosamente distruggendo antichi valori e sostituendoli con il nulla, e così le famiglie si possono trasformare in inferni di solitudine o di violenza. Ma è ancora possibile salvare questa istituzione che è alla base stessa del consorzio umano? Sì, afferma un noto psichiatra, a patto che ognuno di noi sappia riconoscere la sua sfera d’azione e di intervento, rispettando quella degli altri e cercando di ricostruire tutti insieme un sistema di relazioni affettive in cui l’amore prevalga sui falsi idoli alla quale l’attuale pseudo-cultura dell’“apparire” impone di sacrificare.

Io condivido nonostante non intenda generalizzare. Spero comunque in una società migliore, spero che i nostri ragazzi lavorino con più impegno e più coscienza perchè capacità ne avrebbero da vendere.

martedì 26 gennaio 2010

Salve! Eccomi qua! Ci ho voluto provare perchè spesso avrei cose da dire e da domandare.
Eppoi navigo volentieri in internet ma, purtroppo, il tempo vola..) Vediamo quel che posso fare.